Il problema
C’è stato un periodo in cui, causa un guasto alla macchina, ho dovuto usare il treno per raggiungere il luogo di lavoro. Il treno è bello perché… guida qualcun altro e c’è tempo di fare altre cose, ritardi a parte… e trascurando i 30 minuti a piedi dalla stazione.
Preparativi
Che ci vuole? È noto che la velocità media è data dal rapporto tra lo spazio percorso ed il tempo impiegato a percorrerlo (da quando esistono i tutor in autostrada, lo sanno tutti):
\[ v = \frac{\text{spazio}}{\text{tempo}} = \frac{\Delta x}{\Delta t} \]Per il tempo mi ci vuole un cronografo (l’incrocio durava, a occhio, uno o due secondi): ce l’ho attaccato al polso. È il tempo durante il quale vedo passare l'altro treno: quindi la lunghezza da usare è quella del treno (posso pensare di essere fermo e di veder scorrere l’altro treno).
Quindi ho tutto per calcolare la velocità; prima però di cominciare con le misure, devo capire se quello che sto per fare abbia un senso: cioè, il \(\Delta t\) sarà misurabile con la mia strumentazione (cronometro comandato dai miei riflessi)?
Bene: teoria semplice semplice. Io sono su un treno che si muove in direzione contraria all’altro; quindi la velocità con cui vedo passare l’altro è la somma delle due velocità rispetto al terreno; in modo più formale sarebbe (pongo il sistema di riferimento con l’asse parallelo al mio treno e con la stessa direzione, quindi l’altro ha velocità negativa):
\[ v = v_1 - (-v_2) = v_1 + v_2 = 2 v_1 \]
dove l'ultimo passaggio è giustificato dal supporre che in quel tratto i due treni viaggino alla stessa velocità. Quindi quella misurata sarà una velocità doppia di quella cercata, per cui
\[ v_1 = \frac{1}{2} \frac{\Delta x}{\Delta t} \]Ora, questa linea ferroviaria viene definita nuova più per abitudine: ha infatti una quarantina d'anni, per cui suppongo che la velocità massima non sia superiore ai 120 km/h. Quindi l’intervallo di tempo che mi posso attendere sarà all’incirca di
\[ \Delta t = \frac{\Delta x}{2 v_1} \simeq \frac{(87\, \text{m})}{2\cdot [120 / 3,6] \text{m/s}} \simeq 1,3\, s \]Uhm, bella sfida! Nemmeno due secondi! Per mettermi nelle migliori condizioni, decido di usare solo per l'incrocio in galleria: questa dura circa 4 minuti o meno, devo mantenere la concentrazione solo in quel periodo. Non basteranno un paio di misure per avere un dato sensato: in ogni caso tutto dipende dalla mia prontezza (a fine giornata... brrr). Ci penso un po', ma non trovo modi per migliorare la situazione. Una ricerca in rete mi dice che una persona in genere risponde ad uno stimolo visivo (l’arrivo del treno) entro 250 ms, un quarto di secondo: mah, chissà…
Decido anche di evitare misure in giorni particolarmente stressanti, per non allargare ulteriormente l'errore.
Risultati
Insomma, in due mesi e mezzo ottengo una serie di 20 dati: può essere un buon numero, per cui li metto in grafico per controllare che non ci siano trend strani: (per una copia ingrandita, doppio click sulla figura)
(l'asse orizzontale indica solo la sequenza temporale delle misure). Dal grafico non vedo sequenze strane. In aggiunta mi faccio costruire un possibile istogramma:
Con 20 dati cambiando gli intervalli l'istogramma cambia anche di molto, ma il fatto che possa presentare una distribuzione gaussiana mi conforta.
Mi sento quindi autorizzato a dire che la media matematica dei 20 dati potrebbe essere un buon indicatore:
\[ \bar{t} = \frac{1}{N} \sum_{i=0}^{N} t_i = \frac{1,54 + 1,30 + \dots + 1.50}{20} \simeq 1,36 \, \text{s} \]Con questo valore, posso usare la formula calcolata prima:
\[ v = \frac{\Delta x}{2\Delta t} \simeq \frac{(87\, \text{m})}{2 \cdot (1.36\, \text{s} ) } \simeq 31,99 \, \text{m/s} \simeq 115 \,\text{km/h} \]Incredibile! Il risultato è molto vicino al valore supposto! Ma non ho finito...
Elaborazione
Lo sperimentatore non fisico di solito si ferma qui: c’è un risultato, nemmeno tanto diverso da quello atteso: posso dire che in media la velocità dei treni (entrambi!) è proprio quella? Non proprio!
Dobbiamo tirare in ballo la statistica (appena avrò un po’ di tempo, preparerò una pagina che spieghi qualcosa di quello che stiamo per usare).
Dobbiamo trovare l’indeterminazione sulla misura del tempo, cioè il suo errore casuale. Per queste cose non troppo avanzate di solito uso risorse online: un sito particolarmente adatto per trovare gli intervalli di confidenza è statskingdom, dove vado a scegliere il capitolo indicato con Mean Confidence Interval. Nella pagina scelgo Row Data come tipo di dati e poi li incollo nel campo corrispondente; scelgo di mantenere gli outlier (non ci sono infatti punti molto diversi degli altri) e dichiaro di non conoscere la deviazione standard (attenzione: il sito accetta il punto come carattere decimale, per cui se abbiamo usato Excel in italiano abbiamo la virgola; prima di fare un copia incolla dobbiamo sostituire le virgole con il punto):
Inoltre scelgo di avere il risultato arrotondato a 2 cifre decimali e una confidenza del 99%; poi clicco sul pulsante Calculate ed ecco il risultato:
Alternatively: 1.36 \(\pm\) 0.079
Quindi, ripetendo 20 volte la misura, l’errore finale si aggira sugli 0,08 (8 centesimi) secondi! Il fatto che i dati originali stiano tra 1,1 s e 1,6 s, ma l’intervallo di confidenza trovato sia più stretto [1,28; 1,44]… beh, questi sono i prodigi della statistica!
Per trovare l’indeterminazione sulla velocità trovata, uso un metodo abbastanza artigianale, ma funzionante: considero che la lunghezza del treno sia praticamente senza errore. L’unico è allora sull’intervallo di tempo. Eseguo due volte il calcolo della velocità, la prima usando il valore massimo del tempo [1,44 s], la seconda usando il valore minimo [1,28 s] ed i risultati sono:
\[ v_{m} = \simeq \frac{(87\, \text{m})}{2 \cdot (1.44\, \text{s} ) } \simeq 30,2 \, \text{m/s} \simeq 99,7 \,\text{km/h} \qquad v_M \simeq \frac{(87\, \text{m})}{2 \cdot (1.28\, \text{s} ) } \simeq 33,98 \, \text{m/s} \simeq 122 \,\text{km/h} \]Il valore vero di quanto misurato deve stare, al 99%, entro l’intervallo [99,7 ; 122] km/h.
Discussione
Non abbiamo finito del tutto: facciamo una analisi a posteriori: questa misura è corretta se:
- il ritardo con cui ho cliccato su Start del cronometro quando è comparso il treno dal finestrino è uguale a quello con cui ho cliccato Stop quando ho visto la coda del treno. In effetti dipende dalla direzione in cui ero seduto: se vedo il treno venire verso di me, può essere che lo veda un poco prima. Lo stesso per la coda. Questo può influire sulla durata dell’intervallo di tempo: potrebbe aver allargato la variabilità. Tipo errore: casuale. Correzioni? Nessuna che mi venga in mente. Effetto finale? Forse l’indeterminazione reale potrebbe essere più stretta.
- L’evento 'inizio treno' appare di colpo, mentre quello 'fine treno' è atteso: se esiste questo effetto, sarebbe di tipo sistematico, in quanto la misurazione potrebbe aver fornito un valore più breve, portando ad una velocità più alta del reale. Posso valutare che sia attorno al tempo di reazione: 2 decimi di secondo. Usando la formula della velocità, potrei aver sopravvalutato la velocità di 2 km/h.
- Il mio tempo di reazione ai due eventi 'inizio treno' e 'fine treno' potrebbe essere stato diverso in giornate diverse: più o meno stanchezza, ecc… Stesse conclusioni del primo punto.
- La velocità del mio treno (e anche quella dell’altro) potrebbero essere diverse in giorni diversi. Anche qui valgono le stesse considerazioni del primo punto.
Queste analisi dei possibili errori mi dicono in sostanza di accettare il valore ottenuto; anche se lo abbassassi di 2 km/h, come discusso al secondo punto, la sostanza non cambierebbe.
Conclusione
Con le ipotesi descritte, la velocità dei due treni sta nell'intervallo calcolato. È un esempio di esperimento che non può essere fatto in laboratorio, in condizioni controllate; per migliorare la misura, dovrei usare delle foto-cellule per registrare il passagio del treno, supponendo che i riflessi del finestrino con creino immagini fantasma e che sia possibile registrare bene la sensibilità della foto-cellula... ma andiamo oltre lo scopo: dovremmo comunque ammettere che sarebbero possibili altri errori, probabilmente maggiori. In ogni caso, con l’aiuto della statistica si può avere un’indicazione sulla ragionevolezza del risultato e alla fine avere in mano un dato sensato.
Due parole sul significato del 99%: il metodo statistico ci dice che, se potessi fare un grande numero (infinito) di queste misure (ciascuna con 20 dati), nel 99% dei casi troverei il risultato finale nell’intervallo indicato.
P.S.: se vi troverete in treno e non saprete cosa fare… non avete più scuse!
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