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martedì 10 dicembre 2024

L'inizio

Presentazione

In questo blog parlerò principalmente di Fisica… essendo un fisico, dovrebbe essere ovvio. Ma spesso oggi si trova gente che parla di qualcosa che non conosce, per cui meglio precisarlo. 😄

Però: in rete ci si aspetta che un fisico parli di particelle virtuali, nascita dell'Universo, bosone di Higgs, curvatura dello spazio-tempo... Ok, avrò occasione di parlarne, ma dobbiamo mettere in conto che la Fisica entra nella vita di tutti i giorni ed è già questa che spesso è sconosciuta.

Come si spiega che un pallone possa percorrere una traiettoria curva? Che pesi devo mettere in palestra per simulare le flessioni sulle braccia che faccio a casa? Come spiego che una moto debba piegare in curva? Come si spiega che sulla stazione spaziale vagano senza peso? Come devo miscelare acqua calda e fredda per avere una vasca confortevole? In nessuno di questi e altri casi è necessaria la meccanica quantistica o relativistica, nonostante alcune di queste domande non siano proprio così semplici come sembrano.

Il limite della Fisica


Non ho mai usato "perché" nelle frasi precedenti, ma solo "come spiegare", "come descrivere”.
Lo scopo della Fisica non è di trovare un perché ultimo (perché succede così?), ma solo di riuscire a descrivere, cioè di introdurre un modello (matematico) qualitativo e poi quantitativo. Però non si risponde alla domanda "perché la Natura ha scelto questo modello?". La vera natura delle cose è inconoscibile: cosa è vero veramente? La natura non conosce i nostri modelli; dobbiamo sempre mettere in conto che esista un effetto, un parametro sconosciuti, che in certe condizioni possono stravolgere il nostro modello. Possiamo solo dire che possiamo prevedere quello che succede e basta. La Natura non lo fa certo apposta; se potesse parlare, potrebbe dire ad uno scienziato: “non faccio altro che funzionare allo stesso modo da sempre, sei tu che non te ne sei mai accorto” e aggiungerebbe “e vedrai tra un po’…”.

L'approccio


Il problema della Fisica nel rapporto con le persone sta proprio nel suo essere descrizione del mondo. Per cui il primo approccio è di solito: “non c’è bisogno di perdere tempo: se calcio un pallone questo si muove, se spingo un vaso dal balcone questo cade, so come funziona la realtà”.
In situazioni poco più complesse non sempre la risposta "ovvia" è quella corretta. Figuriamoci quando si va su temi che non sono direttamente sotto i nostri sensi (per esempio il fattore tempo in relatività, il concetto di campo...).
Purtroppo per avvicinarsi ad una minima comprensione... occorre studiare! Per comprendere meglio il significato di un modello, occorre avere basi di matematica (che diventa un po’ il linguaggio della Natura), cosa poco di moda oggi.

Mi spiace quando leggo sui social domande del genere “per me la gravitazione ha un significato diverso”, oppure “si dice che se viaggio veloce, vivo a più a lungo, ma per me non è vero”. Non me le sono inventate: sono domande prese da alcuni social su gruppi dedicati alla Fisica.
E ogni tanto la reazione alle risposte è “non ho capito, cercavo qualcosa di semplice", oppure "non c'è bisogno di sfoggiare tutto questo sapere”. Risposte che come minimo fanno alterare chi risponde, mentre come massimo… beh, il flame (è un termine che non si usa più, chissà perché) è dietro l’angolo in ogni conversazione che non prevede la presenza in carne ed ossa.
Il fatto è che se si vuole comprenderla, la Fisica deve essere stu-dia-ta; non esistono scorciatoie.
Qualcuno risponderà: ma... e la divulgazione?

Divulgazione


Già, parliamone. Cosa intendiamo con questa parola? Ci provo: far capire un argomento senza entrare nei dettagli; quindi spiegando per sommi capi come si è arrivati ad un modello, accennando ai problemi e alle  soluzioni, ma da una vista a volo d’uccello: cioè, guardare la parte emergente di un iceberg (che, per una legge fisica, guarda un po’, è minima rispetto a quella immersa).
Circola una citazione che si dice sia di Feynman: hai capito un argomento quando riesci a spiegarlo ad un bambino. In realtà non ho trovato una conferma storica di queste parole. Di sicuro Feynman diceva invece che per capire un argomento bisogna passare attraverso 4 passi:
  1. scegliere il concetto da imparare
  2. spiegarlo come lo si stesse insegnando ad un bambino
  3. identificare i punti che non sono comprensibili, rivedendo e ristudiando
  4. semplificare ancora, usando analogie
Lo scopo di questo procedimento non è di "spiegare ad un bambino", ma di imparare un argomento. Se ci penso un attimo, è il procedimento che usavo all'università quando trovavo qualche difficoltà o mi stavo preparando per un esame.

La divulgazione è altro.

A questo proposito, lascio la parola al Nobel Giorgio Parisi (“Gradini che non finiscono mai”, Editore La Nave di Teseo, 2022):

Divulgazione non è la parola migliore che si possa usare. Suggerisce che qualcuno abbia una buona novella… La scienza non è questo… a volte la scienza viene presentata in maniera magica e a questo punto diventa una pseudo-magia… non possiamo poi sorprenderci se le persone preferiscono la magia vera. Comunicare la scienza in maniera precisa e non pseudo-magica è un compito estremamente importante… bisognerebbe rimanere molto lontani dalla volontà di stupire. Non è questo che può fare presa.

La situazione è questa: una persona guarda un video YouTube in cui una calamita scende con velocità minore del previsto lungo un certo piano inclinato, con il commentatore che dice "guardate che figo! Non accelera! W la fisica!". La persona pensa "È vero! Che bello! Se me l'avessero fatta vedere così, a scuola non avrei avuto problemi!". Poi si chiude il browser e si parla d'altro. Questa non è Fisica, è magia, come dice Parisi. E si rischiano risultati opposti a quelli attesi (ho sentito un ragazzino dire che fisica gli piaceva perché c'è poca matematica...).
Invece, il fisico, dopo aver detto anche "Figo!", pensa: “Ok, ma cosa succede? Come si spiega? Vorrei capire da cosa dipende. Devo descriverlo e scoprire le leggi coinvolte”.

L’approccio divertente è bello a vedersi, può essere utile per avvicinare qualche persona in più alla Fisica e alla Scienza in generale. Ma se si vuole capire qualcosa, non basta: bisogna studiare, perdere del tempo sui libri o magari sui siti giusti in rete. Nulla in Fisica arriva gratis (anche nella vita, eh!). Vuoi capire cosa sta dietro ad una legge fisica? Studiala (buon peso, aggiungi anche la Matematica coinvolta).
Nessuno è obbligato a fare questo passo; da un lato sarebbe bene che ciascuno di noi abbia un minimo di conoscenza un po’ su tutto, giusto per non farsi fregare dal primo che propone integratori basati sulla quantistica; poi ciascuno approfondirà le cose che lo interessano. Restando cosciente che non potrà discutere di cose che non conosce (come fisico, non discuto con un medico delle malattie rare e nemmeno con un pilota su come condurre un aereo).


Il piano


L'idea è di beccare un argomento che mi ha dato da pensare, oppure una domanda fatta durante il giorno, cose casuali; insomma, un pretesto per parlare di Fisica (e di Matematica). Spesso si tratterà di applicare la Fisica a qualche evento, quotidiano o meno.
Ci saranno post noiosi, divertenti, didattici o altro. Dove possibile, il linguaggio matematico sarà minimo, in altri… no. Alcuni concetti potrebbero non essere semplici e ci vorrà un po’ di pazienza (sia per me che per gli eventuali lettori). I commenti saranno aperti ma moderati (niente spam).
Ed i post non saranno immutabili: potrebbero essere modificati se scopro un modo migliore (o magari un errore - li fanno tutti!). Preparerò un indice per potersi muovere tra gli argomenti (il link è subito qui sotto).
 Ultima nota : so di non essere l'unico che pensa di usare la rete per diffondere contenuti scientifici ed ho trovato persone preparate, magari in modo diverso e talvolta più di me; ma più siamo, meglio è. Quanti più contenuti si riescono a portare allo scoperto, quanto più diminuiranno le sciocchezze (anche dette fake news, se vogliamo essere smart...)!

Lo stesso link si trova, sempre disponibile in ogni post, subito sotto al titolo

Bio

Qualche informazione su di me. Che sono un fisico, l’ho già detto. Appassionato di Informatica già dalla fine degli anni ’70 del secolo scorso, quando i computer occupavano una stanza di medie dimensioni e venivano nutriti a schede perforate. Primo lavoro in una multinazionale legata all’immagine fotografica: metodi di misura, statistica e altre belle cose. Poi una decina di anni a sviluppare e gestire software. Nel frattempo ho creato qualche app e web app per conto mio, con qualche piccola soddisfazione. Poi, (considerando che mi è sempre piaciuto insegnare) il passaggio all’insegnamento in un liceo, un’altra decina d’anni, con l'idea di  poter portare qualcosa dalla mia esperienza precedente; se ci sia riuscito o meno, non sta a me dirlo. So solo che sono rimasto contento. E così spero che rimangano anche i miei tre lettori (e così ho dimostrato che conosco un po' di letteratura...)

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